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Alzati e cammina

Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 13 Marzo 2016

Domenica 13 Marzo 2016 la nostra Comunità si è riunita a Cagliari per condividere una giornata di formazione, lode ed evangelizzazione sul Tema Alzati e cammina (Mt 5,9). Tanti fratelli convenuti da varie parti della Sardegna, tutti desiderosi di nutrirsi e abbeverarsi della Parola di Dio, hanno accolto volentieri la chiamata dello Spirito Santo che ha posto nei loro cuori il desiderio di appartenere sempre più a Dio con una vita trasformata e modellata a Sua immagine. Ospiti e Relatori della giornata sono stati il Cappuccino Padre Andrea Manca ed il laico John Bonnici, Presidente della Comunità Maranathà di Malta.

La corale, attraverso i suoi canti di lode ha aiutato i presenti ad elevare con esultanza una fiduciosa preghiera a Dio, Padre del Cielo e della terra. Come i fiori di un giardino sbocciano al sole e pare che sorridano al loro Creatore, così i convenuti hanno sollevato le loro braccia e aperto il loro cuore per benedire e lodare in modo accorato il Signore, Padre amorevole e ricco di Misericordia verso i Suoi figli.

La prima Relazione della giornata sul tema Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? (Ger 18,6) è stata svolta da Padre Andrea Manca che, con slancio e vigore, ha saputo coinvolgere l'assemblea nell'approfondimento della Parola di Dio. Il vasaio è Dio e noi siamo il vaso come argilla nelle Sue mani! Ha esclamato Padre Andrea. Dio desidera compiere in noi un'opera straordinaria: vuole modellarci! E, affinché Lui possa compiere la Sua opera in noi dobbiamo renderci duttili, senza opporre resistenza, consapevoli che Dio è con noi con la Sua Parola e ci sostiene nella nostra esistenza. Il nostro Signore vuole farci diventare un vaso! Quale bellezza! Tale trasformazione avviene per dare gloria a Dio e, nel lasciarci modellare, rimanendo nel tornio del vasaio affinché venga fuori un bel vaso, anche noi diventiamo Sua gloria. Ecco l'invito del Signore: "Alzati e scendi nella bottega del vasaio". "Alzarsi" vuol dire cambiare posizione e, cioè, convertirsi e cambiare vita. Qualsiasi possa essere la nostra situazione, di gioia o di sofferenza, fidiamoci dell'invito che Dio ci sta rivolgendo: "Alzati e cammina!", ha esortato Padre Andrea. L'invito che il Signore rivolge al Profeta Geremia "Alzati e scendi", è l'invito del Signore a calarsi da una quota più alta ad una più bassa. Praticamente significa: scendi dal tuo stato di orgoglioso, ascolta la Parola del Signore e riceverai abbondanti benedizioni. Dio usa un luogo ben preciso per parlarci, quello della bottega del vasaio, e si rapporta a noi teneramente assumendo un atteggiamento molto umile. Da parte nostra siamo chiamati ad ascoltare Dio che parla e bussa nei nostri cuori, tenendoci aperti e in comunione tra noi, proprio perché siamo destinati alla Gloria di Dio!

Egli vuole cambiare la nostra mentalità e modellare la nostra fede, affinché diventiamo conformi al disegno che Lui ha riservato per noi. Lasciamoci perciò lavorare dal Signore, il nostro Vasaio, perché Lui ci vuole modellare per il nostro bene. Ma occorre anche aver pazienza e resistere, senza sfuggire da quelle mani, senza scappare dalla ruota. Certo, la ruota gira perché il Vasaio la fa girare… e mentre la ruota gira possiamo sentire fatica o fastidio, oppure avvertire delle vertigini, ma ci viene chiesto di restare in quella ruota, perseveranti sino alla fine. Il Vasaio vuole che ogni vaso sia bello e perfetto. Il Signore ci chiama a migliorarci e a lasciare le nostre imperfezioni o deformazioni. Tante volte la nostra vita deve ritornare tra le Sue mani affinché Egli, con la Sua Misericordia, possa iniziare da capo il Suo lavoro, senza arrendersi, sinché il vaso non sia perfetto. Ognuno raggiungerà la propria perfezione nella misura in cui risponderà alla vocazione ricevuta e saprà rinnovarsi continuamente, come ha fatto la Serva di Dio Simona Tronci, che si è lasciata modellare ed ha trovato nella sua elezione il posto giusto, quello che Dio aveva scelto per lei a favore della Comunità. Cogliamo questa preziosa opportunità! E' oggi il tempo propizio della salvezza e il momento favorevole, quello della grande gloria per Dio e per i fratelli!

Un grande applauso ed un canto di ringraziamento al Signore si sono elevati al termine delle edificanti parole di Padre Andrea, che hanno interpellato nel profondo le coscienze dei presenti.

Ha poi preso la parola John Bonnici il quale, soffermandosi su queste parole di San Paolo: Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi (2Cor 13,11-13), ha così esordito: con la preghiera di lode entriamo alla presenza dello Spirito Santo e diventiamo Suo tabernacolo vivente. Perciò, dovunque siamo e dove andiamo, in noi è presente lo Spirito Santo, che ci conduce ricolmandoci di gioia piena. La gioia temporale passa perché è una realtà emozionale, mentre la vera gioia deriva dall'essere amati da Dio e consiste in un cambiamento interiore profondo che ci consente di portare il nostro amore e la nostra gioia agli altri!

Quando c'è in noi il vero amore di Dio c'è la gioia, e la gioia è contagiosa. Talvolta, però, possiamo non sentirla in noi a causa della perdita dell'unzione dello Spirito Santo, soprattutto quando siamo egoisti e seguiamo le opere della carne. Ma, se comprendiamo di aver perso l'unzione riflettendo e rigettando il peccato e le cose del mondo, Dio, con la Sua Misericordia, è sempre pronto a perdonarci se torniamo a Lui pentiti, perché il Signore ci vuole puri e desidera usarci. Solo così entriamo in una nuova primavera. Siamo infatti invitati da Gesù ad essere perfetti, come è perfetto il Padre Suo che è nei Cieli. Noi siamo chiamati ad essere la luce del mondo e il sale della terra e, per questo, San Paolo ci rinnova l'invito a rimanere insieme e ad avere gli stessi sentimenti, ben radicati in Cristo Gesù, per aiutarci l'un l'altro e vivere la gioia nell'unità. Infatti, ci riconosceranno se, pur essendo nella tribolazione, saremo portatori di amore e di gioia.

Le parole di John hanno suscitato nei presenti una grande presa di coscienza dell'importanza di tendere alla perfezione continuamente, per gioire della presenza di Cristo e godere della Sua pace. Interessante è stata la testimonianza di Cleve, un giovane della stessa Comunità Maltese di John il quale, pur appartenendo ad una famiglia cristiana ed essendo stato battezzato, non aveva incontrato Gesù sino all'età di 12 anni, quando ebbe modo di partecipare ad un raduno di preghiera. In quell'occasione una donna paralitica guarì durante una preghiera di guarigione e mi interrogai su chi fosse Gesù, ha detto Cleve. Decisi allora di frequentare la Comunità e, nel frattempo, proseguii i miei studi, sino ad iscrivermi all'università.

Nonostante i miei amici tentassero di scoraggiarmi dal cercare Gesù, io proseguii nella mia ricerca con tenacia. Gesù mi aiutò in modo quasi incomprensibile a superare gli esami ed ebbi la forza di chiedergli di essere più gioioso in quanto il mio volto era sempre scura e non ispirava fiducia in chi mi ascoltava. La gioia del mio viso sarebbe potuta essere la condizione ideale per superare il colloquio di lavoro. Fui assunto e Gli rendo grazie per questo, ma soprattutto per avermi dato l'opportunità di incontrarlo e di poter condividere la mia fede con gli altri fratelli della Comunità. Ora la mia vita è trasformata.

E' poi intervenuto il Presidente della Comunità Giuliano Monaco che, ricollegandosi a quanto è stato detto nelle relazioni precedenti, ha affermato: Noi siamo argilla buona e non pietre dure, perché non abbiamo un cuore di pietra ma un cuore di carne. Poiché non possediamo ancora una forma, il Signore lavora la nostra argilla facendoci passare sulla ruota del tornio che rappresenta la Sua potenza, e ci modella come desidera.

Giuliano ha poi chiesto all'assemblea che lo ascoltava attentamente: Siamo noi capaci di imitare Simona che disse al Signore: Sia fatta in me la Tua volontà? Certamente non è una cosa facile. Se noi Gli diamo fiducia Lui ci lavora e, seppure questo possa procurarci qualche piccola sofferenza, ci fa prendere forma per abbellire il Suo giardino. Oltre a lasciarci lavorare, bisogna che ci lasciamo bruciare dal fuoco dello Spirito Santo, in modo che il nostro vaso assuma un nuovo modello: quello della conversione e della trasformazione. Dio ci ha creati tutti per essere santi ma, da parte nostra, dobbiamo impegnarci a percorrere la via della santità, non con le nostre sole forze, ma con l'azione dello Spirito Santo che deve sempre abitare in noi. Sapremo così rispondere con slancio all'invito del Signore che oggi ci dice Alzati e cammina! e saremo in grado non solo di camminare, ma di correre verso di Lui.

La sessione pomeridiana è ripresa con l'Adorazione Eucaristica condotta da Padre Andrea. Lo sguardo di Gesù ha incontrato il nostro e, in quei momenti, non sono state necessarie tante parole, perché l'incontro di sguardi è molto più loquace del parlare. Successivamente Gesù Eucarestia è stato accompagnato dal Sacerdote nei vari settori della sala. Quante lacrime negli occhi dei convenuti, unite a tanta gioia! Gesù stesso ha asciugato le lacrime e guarito tante ferite con il balsamo dell'amore, ha ridonato speranza a chi l'aveva perduta ed ha rinvigorito le ginocchia vacillanti.

E' poi seguita la seconda relazione di John Bonnici sul tema Alzati e cammina (Mt 5,9). John, nel presentare il contesto del brano del paralitico che, non potendo raggiungere Gesù a motivo della folla, venne calato dal tetto dai quattro amici, ha riportato le parole che, dinanzi ad una tale fede, Gesù disse al paralitico: Ti sono perdonati i tuoi peccati. Questa frase sicuramente procurò negli amici un grande sconcerto, in quanto si aspettavano di vedere una guarigione fisica, piuttosto che quella spirituale.

Ma Gesù sapeva bene che ci sono malattie che provengono da una situazione di peccato o dalla mancanza di perdono. Ecco perché, prima di guarirlo fisicamente, gli ha perdonato i peccati. Molti dei presenti si stupirono e glorificarono Dio per tale opera di guarigione. Gesù continua a guarire anche oggi ha continuato John, perché siamo bisognosi più che mai di essere guariti nel cuore e nel corpo. Ma se stiamo male, se siamo infermi, impossibilitati a camminare, riusciamo a trovare delle persone che ci portano da Gesù per essere salvati? Ci sono ancora amici di cui possiamo fidarci? John ha proseguito con la preghiera di guarigione ed ha invocato lo Spirito Santo sui presenti, affinché crescesse la loro fede e presentassero a Gesù i propri amici e parenti malati pronti ad essere guariti. Gesù ha ascoltato questa preghiera e molte persone hanno potuto testimoniare quanti benefici avessero ricevuto dalla Misericordia di Dio grazie all'intercessione dei fratelli.

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Padre Andrea Manca il quale, nella sua Omelia, facendo riferimento al brano evangelico dell'adultera ed evidenziando come la Misericordia di Dio supera ogni giudizio e qualunque condanna umana, ha affermato che, quando cadiamo nel peccato, Egli perdona i nostri peccati come fa il vasaio quando ricostruisce il vaso d'argilla che, cadendo, si è rotto, e ciò perché Egli desidera rinnovare continuamente il Suo abbraccio d'amore e donarci il Suo bacio santo.

Durante questa giornata comunitaria siamo stati arricchiti, forgiati e trasformati dalla grazia di Dio. Ognuno dei presenti, nel lasciare la sala, ha lodato e ringraziato Dio per essere stato guarito nello spirito e nel corpo e, soprattutto, per aver ricevuto la forza e il coraggio di affrontare le prove della vita con gioia, certi di averLo accanto.

L'Incontro di Preghiera Settimanale

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