Avevano un cuor solo ed un'anima sola
Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 26 Marzo 2017
La nostra Comunità si è riunita Domenica 26 Marzo 2017 per condividere una giornata di lode e formazione sul tema: "Avevano un cuor solo ed un'anima sola" (At 4,32). Ospiti e relatori del raduno sono stati Andrei e Loredana Bevilacqua e, inoltre, Padre Andrea Manca. I convenuti hanno manifestato, sin dai primi momenti, una grande gioia per il ritrovarsi insieme e potersi abbeverare dell'acqua pura e dissetante dello Spirito Santo. La preghiera di lode che si è elevata al Padre Celeste, guidata dai fratelli dell'animazione e intercalata dai canti proposti dalla corale, ha creato da subito un clima di esultanza e, nel contempo, di ascolto della voce di Dio che istruisce il Suo popolo radunato nel Suo Nome.
La prima relazione è stata svolta dal Dr. Andrei Bevilacqua, co-fondatore e Presidente della Comunità "Emmanuel", membro della Catholic Fraternity di Diritto Pontificio. Andrei, nel soffermarsi sul tema "Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito", si è così espresso: Personalmente voglio ringraziare il Signore per aver benedetto il nostro cammino. Appartenere ad una Comunità significa avere una famiglia, i cui fratelli sono coloro che ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio. Come gli Apostoli, scelti da Gesù perché stessero con Lui, anche noi siamo stati scelti per stare in disparte con Lui per lavorare "nel" e "per" il Suo Regno. Già nel 1973 Paolo VI, alla Conferenza Internazionale del Rinnovamento Carismatico, ribadì l'importanza del gusto della preghiera comunitaria, del ritorno alla contemplazione, del contatto con la Sacra Scrittura… E' qui che entra in gioco il nostro nome, quello del Rinnovamento, che sin dalle origini ci ha insegnato ad aprire il cuore alla preghiera e al canto. Dobbiamo imparare a pregare con la lode, con il canto e con l'acclamazione per diventare luce e acqua viva per i fratelli. Dalla Lettera Apostolica "Novo Millennio Ineunte" (n. 33) di Giovanni Paolo II apprendiamo che le nostre Comunità devono diventare scuola di preghiera… e noi facciamo costantemente l'esperienza della preghiera carismatica che sgorga abbondante dal nostro cuore come dono prezioso dello Spirito Santo.
E' Lui, infatti, che scolpisce nei nostri cuori le parole del Salmo 147,1: "... Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a Lui conviene...". Un forte incoraggiamento a camminare nel Rinnovamento Carismatico Cattolico ci è giunto anche da Giovanni Paolo II, il quale ha evidenziato il numero crescente di coloro che vi hanno riscoperto la fede e il gusto della preghiera… "Non interrompete il cammino intrapreso" ci disse il Santo Padre. Il cristiano vale quanto prega, ha proseguito Andrei. Se sappiamo di essere carismatici, dobbiamo usare il dono della preghiera, che può essere di lode, di ringraziamento o di abbandono totale a Dio, e che può esprimersi anche in un canto melodioso. Come avvenne per gli Apostoli, che diventarono coraggiosi testimoni del Signore quando la potenza della Pentecoste si abbatté su di loro, anche per noi è necessaria una trasformazione Divina affinché assumiamo la consapevolezza del nostro Battesimo e diventiamo audaci testimoni di Cristo. Alcuni carismi vengono concessi alla Comunità per spingere i fratelli a condurre una vita santa, altri per fortificare la fede attraverso la dottrina cristiana, altri per guidare e condurre le anime. I carismi Dio li distribuisce come vuole, in base alle necessità della Chiesa. Come dice San Paolo "Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito, ed a ciascuno è data una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune".
Attraverso l'esercizio dei carismi la nostra fede cresce, soprattutto se accompagnata dalla preghiera e dalla lettura costante della Parola di Dio. Il carisma della fede è strettamente legato a quello delle guarigioni, che Gesù continua a compiere come faceva duemila anni fa. Un altro dono dello Spirito, seppure più discusso ed incompreso, è quello delle lingue e dell'interpretazione delle lingue. Molti non lo accolgono o non lo usano… Il carisma della profezia segue al canto in lingue. Quello dell'interpretazione delle lingue o della profezia aiuta a comprendere ciò che Dio dice all'assemblea. Altrettanto importante è il dono del discernimento, che consente di capire se il dono o la profezia viene da Dio oppure no. Dobbiamo perciò desiderare che lo Spirito Santo agisca in noi attraverso i Suoi doni, anche i più piccoli, ed accogliere il dono della carità.
E' poi intervenuto Padre Andrea Manca, che ha saputo catturare l'attenzione dei presenti sul tema "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola" (At. 4,32). Affinché la Parola che oggi ci viene donata possa diventare presenza viva ed efficace di Dio, dobbiamo aprirGli il cuore, la sede nobile dei nostri sentimenti, ha asserito Padre Andrea. Il Signore ci farà sentire nel cuore la Sua gioia. Come Comunità siamo stati chiamati alla comunione, al vivere insieme mettendo in comune il dono della fede, ovvero condividendo il cuore e l'anima con i fratelli che il Signore ci ha dato, siano essi simpatici o meno. Il legame di comunione che crea un cuore solo ed un'anima sola, ci parla di Dio e del Suo essere una cosa sola con il Suo Figlio Gesù. E nella Comunità, così come avviene nella SS. Trinità, deve circolare l'Amore, come accadeva tra gli Apostoli che erano un cuor solo ed un'anima sola nel dare testimonianza della Resurrezione di Gesù, come leggiamo in Atti 2,42-47: "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.
Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo". Questo è un brano che è stato tanto caro alla Serva di Dio Simona Tronci, che si è immersa in una vita contrassegnata dall'unità con Dio e con i fratelli per rendere testimonianza sulla presenza viva di Gesù. Quando nella Comunità regna la presenza di Dio nessuno può definirsi bisognoso, perché è Dio che sazia tutta la Comunità con la Sua presenza viva, fonte di ogni benedizione. E' la presenza viva di Gesù che ci fa produrre i frutti buoni del vero amore e possiamo dire di essere un cuor solo ed un'anima sola, nel servizio dei fratelli e nella carità vissuta come scelta fondamentale di vita, certi di andare verso la ricchezza più grande per contemplare in eterno il volto di Dio. A questo proposito, sono di grande insegnamento per noi le parole che Simona il 26 Ottobre 1980 scrisse nel suo diario: "Noi siamo un solo corpo in Cristo, che rimane vivo solo se rimane unito. Il Signore è tra di noi, e non siamo riusciti a captare appieno la presenza... le nostre assemblee devono essere sorgenti di potente amore".
Nel pomeriggio, dopo la recita della Coroncina alla Divina Misericordia, vari canti di lode hanno favorito un atteggiamento di grande fiducia nella Grazia di Dio e hanno lasciato traboccare la gioia e l'amore reciproco. Successivamente ha preso la parola il Presidente della Comunità Giuliano Monaco per condividere alcune brevi riflessioni, il quale ha affermato: Abbiamo ascoltato due interessanti relazioni, la prima di Andrei che ci ha parlato della diversità dei carismi donati dall'unico Spirito Santo per l'edificazione di un unico corpo, e la seconda di Padre Andrea, che ha commentato il tema "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola". Mi piace attribuire questa Parola a noi che la ascoltiamo, utilizzando il verbo "abbiamo" anziché "avevano", e dire: "abbiamo un cuor solo ed un'anima sola". Di questa realtà abbiamo fatto esperienza grazie al Rinnovamento Carismatico, che ci ha insegnato a lasciarci trasportare dove vuole lo Spirito Santo. Alcuni gruppi sparsi nel mondo vogliono camminare secondo la ragione umana, ma coloro che stanno in ascolto dello Spirito Santo ogni giorno devono chiedere al Signore che cosa desideri maggiormente e mettersi in ascolto della volontà di Dio.
Questa mattina è stata ribadita l'importanza dell'avere almeno un dono dello Spirito Santo, ecco perché è fondamentale che ognuno si metta davanti al Signore per capire quale dono possiede per il vantaggio degli altri e della Comunità. Lo Spirito Santo non limita i Suoi carismi a quelli elencati dalla Lettera di San Paolo: essi sono molti di più a motivo delle novità e della creatività dello Spirito Santo. Seppure spesso sentiamo parlare di personalità carismatiche, il carisma non è una mera qualità umana! E' piuttosto un dono ricevuto dallo Spirito Santo, non per la propria gloria ma affinché il Signore venga riconosciuto e glorificato. Ecco perché non si deve essere gelosi del dono che altri fratelli hanno ricevuto. Come le parti del corpo si muovono senza ribellarsi in base agli ordini ricevuti dal cervello, così i membri di una Comunità agiscono attraverso i diversi carismi, nell'unità e nell'armonia, sotto la guida dello Spirito Santo. I doni sono manifestazione viva dello Spirito Santo, e non dobbiamo avere paura di manifestare i nostri carismi per non diventare di ostacolo al progetto di Dio e soffocare lo Spirito. Le vittime del soffocamento saremmo soprattutto noi stessi, perché lo Spirito Santo si ritirerebbe da noi. Egli è delicato e rispettoso, non è violento e non forza la nostra volontà. Nel Rinnovamento Carismatico abbiamo sperimentato che l'effusione dello Spirito Santo risveglia in noi il Battesimo addormentato da tempo, ci rinnova e dà maggior forza alla nostra fede! Questa è una grazia, è una benedizione! In esso abbiamo imparato il connubio tra la preghiera e l'azione. Diverse Comunità Carismatiche, infatti, dopo essersi rafforzate e formate nel cenacolo attraverso la preghiera, si proiettano anche all'esterno con l'evangelizzazione e l'intercessione, accompagnate dai segni del Signore che conferma la Parola annunciata.
Nel Rinnovamento Carismatico abbiamo compreso che come Gesù guariva ieri così guarisce oggi e continuerà a farlo per sempre. Chi mi ha preceduto ha parlato dell'importanza della testimonianza di Gesù risorto, la novità più grande della storia. Quando Gesù sarà risorto nei nostri cuori, davvero grandi saranno il sorriso, la gioia e la manifestazione dei carismi, perché più daremo la nostra disponibilità e più il Signore sarà felice di agire in noi. Simona diceva che si impara ad avere un cuore solo ed un'anima sola nella Comunità, luogo privilegiato dello Spirito Santo. E' vero, in essa abbiamo sperimentato l'affiatamento, l'amore, l'impegno, la condivisione del saper amare e soffrire. Sta a noi lasciar lavorare lo Spirito Santo, come spesso affermava Simona. Lei definiva la Comunità come una scuola dello Spirito Santo, una palestra di vita spirituale. Dobbiamo ringraziare lo Spirito che ha fatto sorgere il Rinnovamento Carismatico Cattolico, Lo ringraziamo anche per la nascita della Comunità e invochiamo continuamente il Signore affinché la custodisca e la fortifichi con la Sua Parola. Cari fratelli, ha esortato Giuliano in conclusione, preghiamo per una forte unzione dello Spirito Santo in ciascuno di noi, così che possiamo essere un solo corpo in Gesù! Amen!
E' stato edificante, poi, ascoltare le parole pronunciate da Loredana, moglie di Andrei e insieme a lui co-fondatrice della Comunità "Emmanuel". Nella sua testimonianza ha esordito con il ringraziare il Signore nostro Dio, perché fa risorgere le nostre vite come ha fatto con loro. Insieme ad Andrei, ha detto Loredana, dopo cinquantacinque anni di matrimonio ci sentiamo figli privilegiati, amati e benedetti dall'amore sovrabbondante di Dio. Il nostro incontro con il Rinnovamento Carismatico è stato provvidenziale in quanto ha colmato il dolore della perdita di nostra figlia a causa di una delle sue tante crisi depressive. Abbiamo ricevuto la consolazione del Signore e l'amore dei fratelli…
Nonostante la sofferenza, con l'incoraggiamento del Patriarca di Venezia, fondammo la Comunità "Emmanuel" e, da allora, svolgiamo gli incontri di preghiera settimanalmente, con l'Adorazione Eucaristica, la Santa Messa e la preghiera di intercessione, e sosteniamo mamme in difficoltà che abortirebbero sicuramente per la povertà. Sono nati già parecchi bambini, tantissime persone sono arrivate alla Comunità e si sono riaccostate ai Sacramenti. E' stupendo vedere tra loro una ricca fioritura di carismi. Viviamo una gioia talmente grande per i nostri fratelli e le nostre sorelle che riscoprono la presenza viva di Gesù nella loro vita, che compensa la perdita della nostra figlia. In realtà Dio non toglie i figli, piuttosto li moltiplica! Al termine della testimonianza di Loredana è scaturito dall'assemblea un lungo e commosso applauso volto a rendere grazie al Signore per le opere grandiose che compie nella nostra vita.
Successivamente è intervenuto Andrei, il quale ha introdotto la preghiera di guarigione con queste incoraggianti parole: Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un Dio che ascolta, guarisce e sta al nostro fianco. Il Signore opera prodigi affinché possiamo sperimentare la Sua potenza del Signore e riconoscere la Sua grandezza. Lo stesso Gesù che compiva guarigioni in Palestina oltre duemila anni fa, continuerà ad agire oggi in questa assemblea. Perciò, non esitiamo a rispondere alla domanda che Gesù rivolge a ciascuno di noi: "Che cosa vuoi che io ti faccia?".
Ognuno dei presenti si è unito con fiducia alla preghiera di Andrei e del Consiglio Spirituale per invocare, attraverso l'intercessione della Serva di Dio Simona Tronci, la guarigione personale e dei propri cari. Gesù non si è fatto attendere ed ha elargito con generosità le Sue benedizioni: riconciliazioni, guarigioni interiori e miglioramenti fisici sono stati testimoniati da varie persone, commosse e ricolme di gioia dinanzi alla Misericordia che Dio ha manifestato verso i Suoi figli.
Si sono subito elevati all'Altissimo vari canti di lode e di benedizione per esprimere tutta la gratitudine di chi ha visto cambiare la propria vita e ha deciso nel proprio cuore di condurla per dare Gloria a Dio.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Padre Andrea Manca, il quale nella sua Omelia ha offerto interessanti riflessioni. Immersi in una luce inaccessibile, siamo arrivati ciechi e, pian piano, il Signore ci ha portati attraverso la piscina, ci ha immersi in Lui, è venuto in mezzo a noi per guarire le nostre tenebre e donarci la Sua luce. E' Lui che prende su di Sé la nostra cecità e la guarisce nella realtà di Siloe, come ci ha ricordato il brano del Vangelo. Gesù, al termine di questa giornata Comunitaria chiede ad ognuno di noi: "credi davvero che sono io il tuo Salvatore?" Facciamo nostro, perciò, l'atteggiamento del cieco nato davanti a Gesù e anche noi rispondiamo con le sue stesse parole: "Sì, credo Signore!"