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Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani

Uniti nell'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera (Atti 2,42)

18-25 gennaio 2011

copertina

Una settimana intensa quella vissuta tra il 18 e il 24 Gennaio 2011 dalla nostra Comunità insieme alla Diocesi di Cagliari e alle Chiese Cristiane Evangeliche che, da anni, stanno compiendo un autentico itinerario ecumenico di dialogo, preghiera e condivisione. Giornate di preghiera, ascolto e testimonianza; una vera oasi rigenerante per tutti i fratelli e le sorelle che vi hanno preso parte portando nel proprio cuore la preghiera Sacerdotale di Gesù "Che siano una cosa sola". Abbiamo manifestato gli uni agli altri la fede che ci accomuna e abbiamo pregato con lo stesso desiderio di unità. Durante la Settimana per l'Unità dei Cristiani si è svolto il tema Uniti nell'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera (At 2,42), ed è stato un privilegio per la nostra Comunità poterne condurre, con lo stile del Rinnovamento Carismatico che ci contraddistingue, l'incontro di apertura presso l'antica e suggestiva Basilica di San Saturnino (V sec. d.C.) di Cagliari.

Il Gruppo Ecumenico

All'inizio della serata si è dedicato uno spazio per esprimere il benvenuto a coloro che sono intervenuti e, in modo particolare, ai rappresentanti delle varie Chiese: Cristina Arcidiacono, Pastora della Chiesa Evangelica Battista; Gianfranco Irrera, Pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno; Kirsten Thiele, Pastora della Chiesa Evangelica Luterana; e Don Mario Farci, Delegato Diocesano della Chiesa Cattolica per l'Ecumenismo. Durante la liturgia della Parola, intercalata dalla preghiera comune e da vari canti di lode, è stato invitato Giuliano Monaco, Presidente della nostra Comunità, a proporre una meditazione sulla Parola che è stata proclamata, tratta dal Libro di Gioele 2,21b-22; 3,1-2, il quale ha così esordito: Dobbiamo rallegrarci e gioire perché il nostro Signore, Padre del Cielo e della terra, ha fatto cose stupende e meravigliose, è Lui che fa nuove tutte le cose con il Suo Spirito... gli alberi producono i frutti e le viti danno le loro ricchezze. Il nostro Signore è buono e misericordioso e, se ha cura degli animali e del prodotto dei campi, ancor di più ha cura di noi, Suoi figli. Egli vuole che Gli manifestiamo la nostra gioia, lode e riconoscenza e, certamente, intende arricchirci con la presenza del Suo Santo Spirito, che effonde senza preferenze: non guarda la nazionalità, non guarda il grado di cultura o il colore della pelle, anzi, si compiace della nostra diversità. Il Suo desiderio è che ogni uomo sia ricolmato del Suo Santo Spirito. Nella Sacra Scrittura diverse volte si parla dello Spirito Santo. Esso viene indicato con diversi appellativi, ad esempio come lo Spirito di vita, il Soffio, il Ruah! Dio soffiò, alitò nelle narici dell'uomo dandogli la vita (Gen 2,7), e tutto ciò è una Benedizione perché, dove c'è la presenza ed il Soffio Vitale del Signore, allora tutto vive, tutto si rinnova. La presenza dello Spirito sui nostri e vostri figli è un'altra garanzia dell'amore di Dio, ha proseguito Giuliano, i figli profetizzeranno, avranno lo Spirito di Dio: questa è l'eredità della Presenza del Signore nella nostra vita. I vostri giovani avranno visioni: lo Spirito, con la Sua Sapienza, dà ai giovani la possibilità di conoscere, di vedere prima del tempo i Suoi progetti; direi che questi giovani acquisiscono uno spirito di anzianità e di saggezza. Gli anziani, da parte loro, faranno sogni: Ma che cosa può sognare un anziano che ha trascorso tutta la vita? E' l'intervento dello Spirito su di loro che li e ci rende giovani, ricolmi di gioia, di dinamismo, di novità... Ma c'è anche una certezza, data dalla Parola di Dio per coloro che soffrono, che si sentono "non liberi", definiti "schiavi": questi prigionieri sono presenti anche nelle nostre Chiese, famiglie, società...; è Dio a garantire che anche su chi è prigioniero interverrà, attraverso il dono del Suo Santo Spirito.

Giuliano Monaco

Ogni cambiamento, novità o azione sbalorditiva ai nostri occhi, è l'azione stupenda dello Spirito Santo! Per questo lodiamoLo tutti insieme. Al termine della stupenda serata ci siamo dati appuntamento alle giornate successive per scoprire, insieme, le meraviglie che il Signore ci aveva riservato. Sono state davvero tante, soprattutto in occasione della Celebrazione Ecumenica conclusiva, preparata con cura nei mesi precedenti insieme ai vari rappresentanti delle Confessioni Cristiane di Cagliari e al coro ecumenico. Significativo ed incisivo è stato l'intervento del Pastore della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, Gianfranco Irrera che, nel commentare la Parola (Mt 5,21-26), ha indicato il cammino che ci porta a Cristo. Molti credono di essere giusti in quanto ritengono di non aver ucciso, né rubato. Oggi Gesù ci fa riflettere perché dice ad ognuno di noi che possiamo uccidere una persona dieci o venti volte, soprattutto attraverso il giudizio, la condanna o la mormorazione. L'invidia e la gelosia possono essere i moventi che ci portano a condannare una persona. Siamo fratelli, eppure riusciamo a seminare la morte nella società. Abbiamo bisogno di Gesù per riconciliarci con i fratelli e, solo allora, le nostre Chiese torneranno ad essere affollate, soprattutto da tutti coloro ai quali abbiamo chiesto perdono e all'unisono, stretti a Cristo, loderemo l'unico Padre dei Cieli.

Corroborati dalla potenza dello Spirito Santo, in queste giornate di grazia abbiamo vissuto e proseguito l'esperienza della prima Chiesa di Gerusalemme, nata il giorno di Pentecoste, icona dell'unità dei cristiani per la quale abbiamo elevato la nostra preghiera. La speranza per il prossimo ottavario è che anche la Chiesa Ortodossa Ucraina possa partecipare al dialogo e alla preghiera. Le differenze tra le Chiese sono una ricchezza ed esprimono "l'unità nella diversità": l'essenziale è lasciarsi modellare dallo Spirito Santo.

 

Testo biblico: (Atti 2,42-47)

Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme. Dio faceva molti miracoli e prodigi per mezzo degli apostoli: per questo ognuno era preso da timore. Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. Ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio ed erano benvisti da tutta la gente. Di giorno in giorno il Signore aggiungeva alla comunità quelli che egli salvava.

L'Incontro di Preghiera Settimanale

Galleria Fotografica

La corale ecumenicaL'assemblea La Basilica di San Saturnino (V sec. d.C.)

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