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Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna

Convegno di Lode ed Evangelizzazione del 17 marzo 2002

La Comunità Primavera si è incontrata a Cagliari il 17 Marzo 2002 per vivere una nuova e intensa giornata di preghiera all'insegna della presenza dello Spirito Santo.

I volti sorridenti esprimevano la gioia e il desiderio di incontrarsi tutti insieme per lodare il Signore. La giornata era splendida. L'aria più tiepida e i mandorli in fiore richiamavano più che mai l'ingresso della primavera. C'era nell'aria una fresca e leggera brezza che dava vigore al corpo e allo spirito e tanta voglia di cantare e lodare.

Tema del Convegno Regionale è stato Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna (Galati 6,8), sviluppato dai Relatori Padre Marco Locche, Cappuccino, nonché una delle guide spirituali della Comunità e Direttore del periodico Voce Serafica; Padre Robert Faricy, fondatore della Comunità Cuore di Gesù del Rinnovamento Carismatico Cattolico; infine Giuliano Monaco, Responsabile della Comunità Primavera.

alcuni membri della corale

Come di consueto, tanti fratelli, coadiuvati dal gruppo dei giovani e da altri volontari, hanno preparato la sala rendendola accogliente per i convenuti. Il quadro di Simona, incastonato in quella coreografia floreale coloratissima, era avvolto di luce e splendeva più che mai. Quel volto sorridente era luminoso come quello di Mosè quando ridiscese dal Sinai.

Ogni volta Relatori eccellenti ed ispirati rimettono in discussione il tuo cammino di conversione, la tua fede, il tuo essere testimone dell'eternità sotto la guida dello Spirito Santo. La giornata di preghiera ha avuto inizio alle ore 8,30, con l'arrivo di diverse centinaia di fratelli provenienti dalle varie zone della Sardegna, accolti dalla corale, con un caloroso clima di festa, di gioiosa lode e adorazione. Attraverso il canto si è resi partecipi tutti i convenuti della presenza reale del Signore.

Con grande entusiasmo abbiamo ascoltato il primo intervento, quello di Padre Marco Locche. Le sue catechesi sapienti e sagge sono sempre ispirate ed anche questa volta non poteva essere diversamente. Con la sua voce dolce e pacata, Padre Marco ha esordito affermando che il cristianesimo non è una morale, ma è un qualcosa di profondo, è avere incontrato Cristo nella propria vita, l'essere coscienti che il dono più grande che Dio ci fa è lo Spirito Santo, il quale ci aiuta a seguire un cammino di fede che conduce alla vita eterna. Se incontro Dio in me, devo agire di conseguenza. Ma, come posso essere sicuro di guadagnarmi la vita eterna? Noi siamo abituati a ragionare con la logica dei commercianti, se io pago ho diritto a ricevere quello che ho chiesto, quindi se pago la mia tassa a Dio, ho diritto di ricevere la vita eterna.

Noi siamo convinti che le nostre opere ripaghino la vita eterna. Niente di più sbagliato! Ciò che ci da la vita eterna è qualcos'altro. Se io non ho un incontro con Dio, non sto agendo da cristiano, ma sto vivendo come un cristiano deve vivere. Ciò che ci giustifica davanti a Dio non è certo la legge ma, indipendentemente da essa, si è manifestata la giustizia di Dio, per mezzo della fede in Cristo per coloro che credono. Dunque, basta solo la fede? Certamente no! Noi siamo stati salvati e riconciliati attraverso Cristo.

padre Marco Locche Consigliere Spirituale della Comunità

San Paolo scrive: Io so che nella mia carne c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio... Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? (Romani 7,18-25). Chi ci libererà da tutto questo? Ha proseguito Padre Marco. E' necessario vivere secondo lo Spirito, poiché i desideri della carne portano alla morte, quelli dello Spirito alla vita eterna. Possiamo vivere bene se in noi abita lo Spirito di Dio. Egli lavorando in me, mi guida, adempiendo ai Suoi progetti e mi trasforma secondo i Suoi desideri. Se tutto ciò non avviene, significa che mi sono illuso, e che ho invitato lo Spirito Santo a farsi una bella vacanza nella mia vita. Se, con l'aiuto dello Spirito, mortifichiamo le opere della carne, noi vivremo: questo è il fondamento della nostra vita. Non possiamo accontentarci di avere in noi lo Spirito Santo, ma dobbiamo anche eliminare le opere della carne. Vogliamo fare un cammino che porti veramente a Cristo? Bisogna realizzare le opere di Cristo. E' necessario dunque, se davvero è nostro desiderio seguire Cristo, esercitare un certo discernimento sul nostro modo di relazionarci al nostro prossimo, ai fratelli, lasciando veramente la libertà d'azione a Gesù, coscienti del fatto che le sue opere portano frutti migliori: pace, gioia, pazienza, benevolenza, dominio di sé...

padre Robert Faricy

Dopo un forte abbraccio con i responsabili e Giuliano ed un caldo e prolungato applauso da parte dei presenti, è stato accolto Padre Robert Faricy, Teologo Gesuita che ha approfondito il versetto di Giovanni 12,24 in cui si parla del chicco di grano che cade in terra... e che, se muore, produce frutto. Con grande semplicità ed efficacia, ha offerto all'assemblea preziosi spunti di riflessione.

Questo discorso di Gesù, ha affermato Padre Faricy, può abbracciare numerose interpretazioni e contenere concetti profondi, che non possono essere espressi in una sola frase. Un'analogia esiste fra il chicco di grano e la figura di Cristo, espressa con la sua morte in croce, infatti, Gesù morendo, produce molto frutto, allo stesso modo del chicco di grano. Gesù Cristo, dunque, muore per ciascuno di noi, affinché possiamo portare anche noi molto frutto. Tu sei il chicco, devi morire al peccato perché possa vivere la vita nello Spirito.

P. Robert ha poi parlato del peccato e di come esso possa essere un limite ed un ostacolo che ci impedisce di entrare nell'amore di Dio.

Ogni problema psicologico può rappresentare una piccola morte dentro di noi, perciò un limite al raggiungimento di una vita prospera nello Spirito. Io devo morire a questi limiti, per ricevere la vita che Gesù mi da nello Spirito Santo. Chi fa morire la morte dentro di me, chi fa morire i peccati? Chi può liberarmi da questa negatività? Gesù dice che Lui è il compimento delle profezie Messianiche.

A questo punto, Padre Robert con alcuni fratelli del ministero di guarigione ha pregato per la guarigione interiore di ognuno. Sono stati momenti di profonda intimità con la Persona dello Spirito Santo, il quale ci ha quasi avvolti nel Suo amore. Ha fatto sì che ciascuno si sentisse unito e consolato dal Padre. Un canto in lingue, fatto di suoni armoniosi, è scaturito spontaneo dal cuore ed è affiorato sulle labbra.

Padre Robert si è soffermato sull'azione potente dello Spirito Consolatore, che ci fa sentire figli di Dio e fratelli di Gesù, quando siamo in stato di grazia. E' bene pregare, perché lo Spirito Santo vivifichi tutto ciò che Dio ci ha donato sin dalla nascita, ha affermato Padre Robert mentre invitava l'assemblea a cantare in lingue spiegando che tutti possono farlo. E' una preghiera non concettuale, ma contemplativa. E' una contemplazione che assomiglia al balbettio dei bambini. Se vuoi cantare in lingue, egli esorta, apri la bocca, canta qualche sillaba e poi lasciati andare.

Alcune sorelle hanno proclamato passi della Bibbia che confermavano l'amore di Dio e la Sua presenza nell'assemblea, a cui è seguito un indimenticabile canto in lingue, armonia di suoni indecifrabili, moti e sussurri dell'intimità più profonda dell'anima al Creatore.

Altri fratelli si sono alzati in piedi per testimoniare i segni che il Signore aveva operato in loro e sono proseguiti gli applausi. Risuonavano i canti festosi e la preghiera di lode al Signore si faceva più intensa.

Intanto sventolavano fazzoletti colorati e al battito cadenzato delle mani si proclamava a gran voce con il canto: Gesù, Gesù è il mio liberatore... Gesù, Gesù è il mio Salvatore!

A conclusione della mattinata è stata data la parola a Giuliano, per puntualizzare alcuni aspetti del seminario per l'effusione; il tema che ha trattato era davvero appropriato perché valido ed utile sia per gli anziani che per gli effusionandi. Ha invitato ad aprirsi alla guida, alla presenza e alla grazia divina per comprendere la bellezza ed il sapore del nostro essere cristiani, prendendo spunto dal brano del Vangelo di Matteo (5,13ss): Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?... Ecco alcuni spunti della sua relazione: Queste parole riguardano noi... riguardano oggi la vita nella Chiesa, riguardano il cristiano. Già nel passato, il termine sale veniva usato dagli Ebrei. Per esempio, gli Ebrei vedevano nel sale un'immagine dell'Alleanza di Dio col suo popolo (Levitico 2,13; Numeri 18,19). Un patto di sale significava appunto un patto di amicizia, di amore (Numeri 18,19; 2 Corinzi 13,5). L'offerta dei sacrifici, cosparsi di sale, era il segno della bontà e della perennità di quest'Alleanza.

Gesù sposta tutto l'asse portante dell'Alleanza e asserisce: Voi siete il sale della terra. I discepoli vengono identificati col sale, che deve dare sapore al mondo intero. Gli apostoli sono chiamati sale poiché, per mezzo loro, viene condito tutto il genere umano. Il sale nuovo è il Vangelo di Gesù. Ma questi versetti sono significativi ancor oggi per noi: Voi siete il sale, voi siete chiamati a condire, a salare l'umanità. Gesù fa espressamente intendere che il sale siamo noi, ma uniti a Lui, il sale è il Vangelo. Gesù fa notare che Voi siete la luce del mondo, e non sei tu la luce del mondo, o il sale della terra. Infatti, Lui è la luce, la vita, la salvezza, e noi siamo luce in Lui. Così Gesù afferma per il sale: voi siete il sale. Infatti un granellino di sale è forse sufficiente per salare il cibo? Certamente no! C'è bisogno di una manciata di sale per dare sapore al cibo e possiamo essere sale per l'umanità solo se siamo insieme ad operare.

Rivolto poi ai fratelli che, nel corso della giornata, avrebbero ricevuto la preghiera di effusione, Giuliano ha chiesto: Che cosa pensate di ricevere con l'effusione? Un attestato? Una colombina? Il risveglio del vostro Battesimo! Gesù desidera che ciascuno di noi cammini spedito verso la santità, Gesù ci vuole santi. Ma, attenti cari fratelli, ci sono dei pericoli che coinvolgono gli effusi e possono far perdere il sapore del sale: il rimanere nell'ignoranza dottrinale; l'ingordigia spirituale nell'andare alla ricerca del sensazionale; l'ascoltare i falsi profeti che ti distolgono dal frequentare la Chiesa, la Comunità; il rimanere indifferenti a quanto chiede il Signore; il credere che nel Rinnovamento ci sia solo gioia e danza; l'aspirare all'utilizzo immediato dei carismi di prestigio; il rifiutare la propria croce, ovvero l'allontanarsi dalla croce dei fratelli e, perciò, mancare di carità.

Di seguito ha precisato che non possiamo fare a meno dell'Eucaristia e del Sacerdote e, inoltre, essendo dei granellini di sale, siamo tutti complementari, tutti utili, tutti servi di un unico Signore. Ha ricordato che la sorte del sale è uguale a quella del chicco di grano: se non muore, rimane solo. Se tu consumi la tua vita solo per i tuoi piaceri, per i tuoi interessi, per il tuo prestigio, morirai senza lasciar frutto, senza insaporire.

Giuliano Monaco Responsabile dell'Associazione Primavera

Ha affermato che per fare crescere in noi la volontà di Dio, dobbiamo morire ai nostri interessi, alla nostra volontà. Se il sale perde il sapore a nulla serve se non ad essere gettato via ed essere calpestato dagli uomini. Tale è la nostra fine, e quella di coloro che hanno ricevuto il Battesimo e non sono diventati sale. Così, con tono energico, Giuliano ha detto a gran voce all'assemblea: Questa non può essere la sorte delle Comunità Carismatiche! E' giunto il momento che nelle Comunità torni la lode sincera a Gesù Eucarestia! Gesù ci chiama a risorgere! E dice a ciascuno di noi: Lazzaro, Lazzaro, risorgi!. Rinnovamento, risorgi! Dobbiamo toglierci le bende che imbavagliano lo Spirito! Riprendete a vivere; il Rinnovamento ritorni alla Vita!

Giuliano, concludendo il suo intervento, ha esortato così: Dimostriamo di essere sale testimoniando, evangelizzando, utilizzando i carismi ricevuti per la Comunità, rimuovendo dai nostri cuori la cenere del peccato e facendo risvegliare il fuoco dello Spirito Santo che brucia il mondo intero, il Movimento. Non ci saranno più divisioni se tutti insieme saremo unione reale, effusione di Spirito Santo.

Momento molto gradito e significativo è stato quando, dopo la pausa per il pasto, mentre l'assemblea elevava lodi al Signore, P. Robert si è ritirato con i giovani per offrire loro il Ministero della Riconciliazione e dare loro utili consigli per il cammino spirituale.

La comunità ha poi vissuto momenti di intensa spiritualità e commossa partecipazione quando, nel pomeriggio, si è pregato per l'effusione dello Spirito Santo sui numerosi fratelli che hanno concluso il periodo di preparazione.

Le varie équipe che hanno pregato sugli effusi, hanno proclamato una Parola donata dal Signore: messaggi precisi ed efficaci offerti da Colui che conosce i bisogni di ognuno.

La Celebrazione Eucaristica

Sono stati momenti e situazioni sperimentati in altre occasioni, ma resi nuovi dalla reale presenza dello Spirito Santo che ha avvolto tutti in una comunione spirituale in tutto simile a quella della prima Comunità Cristiana. Non sono mancate le lacrime di commozione che luccicavano in un'atmosfera quasi irreale, nella gioia, con partecipazione plenaria e sentita da parte dei convenuti mentre, dal palco, la splendida corale scaldava i cuori preparandoli al Banchetto Eucaristico.

Il Convegno si è concluso con la Celebrazione della Santa Messa e a completamento di una giornata vissuta all'insegna dell'esperienza di Dio. Nei partecipanti, fra i quali numerosi giovani, traspariva una nuova speranza, la gioia dei veri cristiani, l'esultanza pasquale del cuore, un'anticipazione della gioia eterna in Gesù.

Si, crediamo che il Signore abbia voluto fare sperimentare a ciascuno di noi la sua reale presenza, la sua chiamata ad essere sale per l'umanità, crediamo che il Signore abbia messo nel nostro cuore il bisogno di essere suo strumento verso coloro che cercano Dio.

Il nostro cuore è rivolto verso coloro che hanno ricevuto e sperimentato lo Spirito Santo già ricevuto nel Battesimo e nella Cresima, è in noi il desiderio di stringerli in un abbraccio fraterno. A ciascun fratello che ha sperimentato l'azione dello Spirito Santo nello sua vita è rivolto questo invito: Affidatevi allo Spirito Santo perché non abbia mai ad affievolirsi la fiamma della vostra fede, bensì cresca sempre di più.

L'Incontro di Preghiera Settimanale

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