top index section home page invia una e-mail

Padre Marco Locche intervista Mons. Luigi Accogli, Nunzio Apostolico

Abbiamo incontrato Mons. Luigi Accogli a Cagliari, dove ha presieduto una giornata di Ritiro Spirituale alla Fiera organizzata dall'Associazione Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico. E' stato Nunzio Apostolico per 25 anni in vari Paesi del mondo: Sud America, Medio Oriente, Cina, Ecuador, Bangladesh, Birmania e Siria. Un uomo di vastissima esperienza non solo diplomatica ma soprattutto umana e cristiana. Ora é anche delegato apostolico per il Movimento Carismatico Cattolico. Ci ha particolarmente colpito la sua profonda spiritualità, la sua serenità di giudizio, la sua ampiezza di vedute, il suo equilibrio, la sua disponibilità. Gli abbiamo rivolto alcune domande, a cui ha amabilmente risposto. A Lui il nostro più cordiale ringraziamento!

Mons. Luigi Accogli Arcivescovo di Treba, Nunzio Apostolico, mensile Voce Serafica, febbraio 1999

domanda

Lei ha vissuto gli anni preconciliari ed ha esercitato il suo ministero di Nunzio Apostolico in varie nazioni. Quali novità, come frutto del Concilio Vaticano Ⅱ, ha potuto vedere realizzate? Quale la realizzazione del ruolo dei laici nella Chiesa?

risposta

Mons. Luigi Accogli

La mia esperienza sacerdotale, negli anni pre-conciliari e quella di Nunzio Apostolico in varie parti del mondo, negli anni del Concilio Vaticano Ⅱ, con le novità frutto di questo, con particolare riferimento alla realizzazione del ruolo dei laici nella Chiesa, è chiara ed illuminante! Chiara ed illuminante in quanto, a distanza soprattutto di anni, ho potuto e continuo a vedere la Chiesa nella sua più bella espressione della presenza del Signore.

Dal 1949 al 1956 mi trovai a prestare il mio servizio alla Santa Sede in qualità di Segretario di Nunziatura in Sud America (Perù e Colombia), in Medio Oriente (Egitto), a contatto con due grandi realtà: la Chiesa latina e la Chiesa orientale; e dal 1957 al 1967 presso la Segreteria di Stato. La vitalità della Chiesa non ha mai tradito questa forte presenza del Suo Fondatore, ben manifesta del resto nella fresca potenza delle Sue strutture a tutti i livelli, in particolare quello della Gerarchia e delle Istituzioni Religiose, caratterizzata da abbondante numero di vocazioni, vasto apostolato missionario, Azione Cattolica, con i suoi validissimi elementi dati alla stessa vita politica, nel dopoguerra, in varie Nazioni d'Europa. Papa Giovanni fu chiamato ad aprire una porta nella Chiesa e a spalancare una finestra allo Spirito Santo. Dal 1967 come Nunzio in Cina, Ecuador, Bangladesh, Birmania e Siria ho potuto vedere con gioia come il Concilio Vaticano Ⅱ abbia chiamato a raccolta i laici in particolare per una più personale collaborazione all'opera salvifica della Grazia.

domanda

A Suo parere, in quale modo il Signore interpella i cattolici d'oggi per il raggiungimento dell'Unità dei Cristiani e del dialogo con le varie Religioni, anche in vista del grande Giubileo del 2000?

risposta

Ho avuto sempre tanto a cuore il dialogo con le varie Religioni ed ho molto lavorato in Siria per l'unità dei Cristiani. Si sono fatti grandi passi, cosa impensabile in tempi anche non lontani.

Il Pontificato di Paolo VI ha dato il via a questo avvicinamento di cuori, mentre Giovanni Paolo Ⅱ ha poi portato personalmente il messaggio di Cristo attraverso i suoi viaggi apostolici in ogni Continente. Quando nel novembre 1986 visitò il Bangladesh, nazione per il 97 per cento mussulmana, lo stesso Santo Padre ebbe a commentare: ...pare che stiamo in un paese tutto cristiano..., tale era stata la cordiale accoglienza e la partecipazione, compresa la S. Messa celebrata nello stadio, di autorità governative e popolo.

Naturalmente, l'argomento Unità dei Cristiani e Dialogo con le varie entità religiose continua ad essere materia di viva attualità, ma allo stesso tempo di non facile avvio, in termini umani. Se ne parla; se ne scrive; si celebrano riunioni ecc. A mio modesto avviso, occorre pregare ancora molto perché il Signore tocchi i cuori degli uomini in vista anche del Grande Giubileo! Vi sono segni molto precisi di una disponibilità a sentirsi fratelli nella Fede, di sentire Cristo Padre comune; una nuova forma di Fraternità che rompe vecchi argini, vecchi rancori. Forse è necessario che i cattolici possano prendere più consapevolezza di questa realtà e mettersi, a tutti i livelli, in ascolto della voce del Signore.

domanda

Lei è stato in contatto con tanti Movimenti ecclesiali. All'interno del Cristianesimo ci sono tanti Gruppi che dicono di cercare lo stesso Dio, ma talvolta ci sembra siano divisi fra di loro. Quali le cause e i rimedi?

risposta

Sua Santità Giovanni Paolo Ⅱ con Mons. Luigi Accogli

E' un fatto, ed è consolante, che all'interno del Cristianesimo ci sia la presenza e l'abbondanza di gruppi che cercano Dio. Ciò ci dice come il Signore, attraverso lo Spirito Santo, stia scuotendo i suoi figli, obbligati ormai a vivere in una pericolosa confusione di indirizzi umani, sociali, spirituali; quasi che l'eterno nemico (satana) abbia voluto dominare in questo fine millennio.

La sensazione o, talvolta, il reale segno di divisione tra loro, non può né deve sorprendere, atteso che l'uomo si muove camminando su questa strada. Da qui l'importanza e la necessità che si proceda con molta attenzione, con purezza di intenzioni, con umiltà. La superbia fece precipitare gli Angeli ribelli! Spesso si sentono critiche e lamentele, per esempio perché il proprio Vescovo o i propri Superiori non accettano, non incoraggiano o non aiutano... Ma se per chi cerca Dio - e lo fa per un bisogno o per un impulso di fede - diventa così difficile trovare il modo di avvicinarsi a chi il Signore ha dato una responsabilità nella direzione della Sua Chiesa, allora è evidente che c'è qualcosa che non va bene! Se c'è sincerità di intenzioni, e quindi umiltà se c'è preghiera e assenza di personale interesse e peggio ancora - di miraggio a eventuali cariche, allora tutto camminerà secondo il desiderio del Signore!

domanda

Quale incidenza ha avuto - se ne ha avuto - nel Suo ministero di Vescovo e Nunzio Apostolico la conoscenza o il contatto con il Movimento Carismatico?

risposta

La conoscenza e il contatto con il Movimento Carismatico mi ha dato tanta nuova forza, tanto nuovo entusiasmo nel lavoro apostolico, la gioia di scoprire l'azione dello Spirito Santo, la Sua presenza e la risposta generosa da parte di tanti fedeli di tutte le età e posizione sociale. Assistere a riunioni di migliaia e migliaia di persone che pregano, che cantano a braccia elevate al cielo in un corale omaggio di amore a Dio, come uniti in un solo cuore, è qualcosa che non può non scuotere e commuovere.

domanda

Come definirebbe il Movimento Carismatico? Come delegato per esso, cosa si aspetta da questo movimento, che forse sta già manifestando la sua crisi di crescita?

risposta

Il Movimento Carismatico è la Nuova Pentecoste del Terzo Millennio. Nuova Pentecoste che deve combattere l'ateismo per decenni predicato dalla propaganda marxista, e insieme lottare contro tutte le forme di materialismo di un mondo consumista. Senza dimenticare la stessa vecchia storia e piaga delle divisioni fra cristiani. Ed è in questo contesto che spiegherei anche le frequenti apparizioni e bei messaggi della Madonna, in tante parti del mondo! Non ultimo, il fenomeno di un Padre Pio da Pietrelcina; una Madre Teresa di Calcutta; le molte anime generose suscitate in questi tempi di fine millennio.

Può presentarsi il problema di una crisi di crescita. E bisogna stare molto attenti! La Chiesa ha sperimentato in tutte le epoche questi problemi. C'è da augurarsi che ognuno di noi - sia laici che ecclesiastici - si lasci guidare umilmente dallo Spirito del Signore.

domanda

Voce Serafica: la Rivista dei Cappuccini Sardi

Un grande numero di sardi ha avuto modo di apprezzarLa in occasione del Convegno di Evangelizzazione, organizzato dall'Associazione Primavera del Rinnovamento Carismatico Cattolico, svoltosi l'11 ottobre scorso, alla Fiera di Cagliari. A noi farebbe piacere conoscere le sue impressioni, sentire un Suo parere, accogliere i Suoi suggerimenti.

risposta

La mia partecipazione a quel Convegno? Lo presenterei volentieri come un esempio a cui ispirarsi! A Cagliari, in quel Convegno, si respirava piena l'atmosfera di fede, si sentiva potente la presenza dello Spirito Santo, sia fra la grande moltitudine dei presenti sia tra coloro che coordinavano, in una cornice di semplicità e di esultanza spirituale. E' stata, per me, un'esperienza indimenticabile e ne ho parlato dovunque sono poi andato: a Budapest, in Irlanda e in Guatemala. Per i futuri convegni oserei suggerire che, oltre la Santa Messa solenne, si inserisca un'Ora di Adorazione, seguita da Processione col Santissimo benedicente. E ancora: una approfondita meditazione sul mistero della Croce, e in ogni angolo un più accentuato omaggio alla Madonna.

domanda

Dopo il periodo di grande crisi della famiglia, Lei pensa che i movimenti ecclesiali stiano contribuendo alla riscoperta e alla valorizzazione dei valori fondamentali che dovrebbero caratterizzarla? Che cosa possono fare specificatamente questi Movimenti?

risposta

Il Movimento Carismatico Cattolico è chiamato a risvegliare la fede nei giovani. E già lo si nota in termini assai chiari. Non si tratta di provocare emotività o facili entusiasmi come fuoco di paglia, ma di fare gustare la bellezza del Messaggio dell'Amore del Signore!

domanda

La Chiesa vive la preoccupazione della crisi di fede e di valori che sembra colpisca in particolar modo il mondo giovanile. Ma noi vediamo anche tanti giovani nelle nostre assemblee. Cosa può e deve fare il Movimento Carismatico Cattolico?

risposta

Vale ciò che ho già detto nella risposta precedente. Attraverso lo studio del Vangelo, la pratica dei Sacramenti, la preghiera individuale, Cristo tornerà a regnare nei cuori. L'uomo, oggi, cerca più che mai qualcosa di genuino, di credibile, di aiuto, di guida. Chi meglio di Cristo, vero Re dei Re, vero Amico?

domanda

Simona Tronci

Durante il Convegno dell'11 ottobre scorso, a Cagliari, Lei ha parlato anche di Simona Tronci. Che valore può avere, soprattutto per i giovani, la testimonianza di vita di questa ragazza?

risposta

E' così che ho visto e vedo Simona: un dono straordinario fatto a Cagliari dal Signore. La sua vita, la sua testimonianza la vedo come la risposta più ovvia e più invitante soprattutto per i giovani, ma anche per tutti. Le sue non sono parole: sono un esempio quotidiano di testimonianza, di risposta all'amore del Salvatore, morto sulla croce per aprirci le porte del cielo. Sono un perenne Alleluia, capace di far superare sconfitte, sconforto, tristezza, sofferenze corporali e morali, tragedie.

domanda

Vuole parlare ai lettori di Voce Serafica di una fra le tante esperienze significative che Lei ha vissuto come Nunzio per tanti anni e in tante parti del mondo?

risposta

Una fra le tante esperienze: la liberazione dal carcere di Pechino del Vescovo Missionario Mons. Walsh, dei Padri di Marvknoll, tenuto per quindici anni come ostaggio contro il Nord America. Ottantenne, quasi in fin di vita, i comunisti, per paura che morisse in carcere, lo misero su un treno diretto ad Hong Kong. A tarda sera, a Taipeh, fui avvisato dell'arrivo dell'anziano Prelato. Con l'aereo di mezzanotte raggiunsi Hong Kong per dare il benvenuto all'eroico missionario. Raccontò di aver celebrato ogni giorno la S. Messa a secco, non disponendo di messale, né di vino né di ostie. Subì per quindici anni ogni sorta di umiliazioni; e senza mai potersi neppure comunicare! Nulla sapeva della celebrazione del Concilio Vaticano Ⅱ, e neppure chi fosse il Papa!

Ero allora Nunzio in Cina (mia prima destinazione) da appena un anno e mezzo (1969). Fu tale la mia gioia nel poter ricevere e abbracciare quell'eroico Missionario, che mi venne spontaneo esclamare: Potrei già andarmene! potrei ritenere già compiuta la mia missione in Cina!

L'Incontro di Preghiera Settimanale

Collegamenti esterni