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Seminario Formativo della Comunità

In preparazione al Santo Natale

In preparazione al Santo Natale, la nostra Comunità ha vissuto una giornata di seminario formativo, durante la quale si è potuto assaporare l'amore materno di Maria, la presenza del Signore Gesù e la potenza vivificante dello Spirito Santo. Nell'intimità del cenacolo si è elevata una profonda preghiera di lode e ci si è disposti all'ascolto della Parola di Dio che, nel suo calare nel cuore dei presenti, ha sicuramente prodotto dei frutti squisiti.

lode

Durante la mattina è stata significativa la riflessione proposta da Antonella Fois sulla speranza di Maria, proprio in prossimità della Festa dell'Immacolata Concezione, a Lei dedicata. Ha evidenziato come Maria, dopo l'annuncio dell'Arcangelo Gabriele, abbia lasciato spazio nel Suo cuore all'iniziativa e alla volontà di Dio, sperando contro ogni speranza, sino a quando, ai piedi della croce del Suo Figlio, insieme a Sua sorella, Maria madre di Clèopa, Maria di Magdala e Giovanni, fu capace di instaurare un meccanismo di consolazione reciproca, di amore, di unità, di attesa e di speranza. Con questo stato d'animo Maria sostenne i discepoli fino all'incontro con il Signore risorto, e continuò ad accompagnarli anche dopo la sua Ascensione al cielo, nell'attesa del dono dello Spirito Santo. Impariamo anche noi a riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare le Sue ispirazioni e a seguirle docilmente: Egli ci fa crescere secondo la pienezza di Cristo.

E' seguita l'esortazione di Giuliano Monaco, Responsabile della Comunità, incentrata su un piccolo versetto della lettera ai Romani Gareggiate nello stimarvi a vicenda (Rom 12,10), attualissimo anche per noi. Gareggiare deve essere lo stile di coloro che fanno un cammino comunitario. Se riusciremo ad entrare in questa nuova mentalità, la Comunità crescerà nell'armonia e nella pace, perché ognuno in essa potrà esercitare il suo carisma accogliendo quello degli altri, diversamente rischia l'impoverimento e il disfacimento spirituale e morale, se non la sua morte spirituale. Purtroppo, in molte Comunità non sufficientemente formate si conduce una vita di stenti spirituali; non solo non si gareggia nello stimarsi a vicenda, ma addirittura si disprezzano i carismi degli altri e non si mettono a frutto neanche i propri. Avviene come per l'albero che vorrebbe produrre frutti senza mettere le radici nella terra, senza usufruire dell'acqua che fa germogliare, senza il calore che dona la vita ai rami e fa maturare i frutti.

Giuliano

San Paolo invitò le Comunità a non rallentare la propria forza nel compimento delle opere del Vangelo; l'Apostolo sapeva bene che la pigrizia è la morte del bene, è lo spegnimento di ogni ardore, di ogni moto del cuore e dello spirito, perché non si mettono a frutto i doni che il Signore ha posto nelle Comunità. Urge più che mai che nelle Comunità ci siano sempre gli zelatori delle opere progettate dal Signore e coloro che esortano gli altri nell'impegno intrapreso, poiché la partecipazione di tutti renderà l'opera perfetta e gradita al Signore. Purtroppo capita che molti desiderano ricevere un ministero solo per occupare un posto di rilievo o riceverne gloria e vantaggi personali, senza però faticare o portarne i pesi. Il lavoro o l'impegno nella Comunità non è occasionale o riempitivo... Gesù chiama a lavorare nella Sua vigna a tempo pieno! Gesù mise tutto se stesso, non una parte. San Paolo insistette: Siate invece ferventi nello spirito. Il fervore è simile all'ossigeno per la legna! - ha proseguito Giuliano - Si mette della legna nel camino, ma se manca l'ossigeno la legna non arde. Attraverso la ventilazione essa arde, innalza la sua fiamma. Questo è il fervore nello Spirito! Innalziamo la fiamma dell'amore perché tutto l'uomo bruci per il Signore, arda nel servizio... Il fervore è l'amore grande che bisogna mettere in ogni cosa che facciamo o ci viene richiesta. Esso deve essere sempre alimentato, soprattutto attraverso l'esortazione, altrimenti prima o poi si spegne e, se questo accade, svanisce anche tutta l'opera legata ad esso. La forza di Gesù era il fuoco dello Spirito che Lo spingeva e Lo muoveva affinché compisse l'opera della salvezza nella più grande e perfetta obbedienza al Padre. La superbia è il cancro dell'amore! E' attraverso il servizio più umile che si diventa grandi, come lo è stata Maria. Nelle Comunità si deve raggiungere il primato della collaborazione! E come? Mettendo insieme doni e carismi, pregando e operando insieme con pazienza e perseveranza. Il servire in unità conduce alla formazione di un solo popolo che cammina, un solo popolo che celebra, un solo popolo che serve. L'umiltà è sorella gemella della carità – ha proseguito Giuliano; purtroppo il mondo, invece di coltivare l'umiltà, esalta l'orgoglio, l'arrivismo, il salire più in alto nella scala sociale, inculca ai giovani di affermarsi al di sopra degli altri, di primeggiare.

Il Servire nell'umiltà deve manifestarsi in chi svolge qualche ministero. Ogni volta che dimentichiamo questo e facciamo centro sulle persone, avvengono disastri. Dovremmo sempre rivolgerci al Signore e dirGli: Io non so fare nulla, Signore... anche se sono intelligente, anche se ho studiato, anche se conosco un mestiere, non so fare nulla!!! Ma è il Tuo Spirito che mi dirà che cosa dovrò fare e mi sottometto a Te e a coloro che ci indirizzano. Ecco, il Servizio sarà come maglia di una catena che ci lega l'uno all'altra. Amen!

L'intensa giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Ignazio Melis, l'Assistente Spirituale della Comunità.

Ignazio

In questa occasione di grazia abbiamo potuto avvertire, in modo quasi tangibile, la presenza del Signore che, con grande cura e tenerezza, ha istruito e fatto crescere i Suoi figli amati, attirandoli sempre più al Suo Cuore Misericordioso, perché attingessero la forza necessaria per camminare nei sentieri, spesso aspri, che conducono alla santità.

L'Incontro di Preghiera Settimanale