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Incontro interreligioso

Sete di pace. Le Religioni sono fonti di speranza per chi ha sete di pace

Il 1 Novembre 2016, alcuni rappresentanti della Comunità hanno partecipato ad un incontro di preghiera interreligioso sul tema “Sete di pace. Le Religioni sono fonti di speranza per chi ha sete di pace ”, svoltosi a Cagliari e promosso dal Gruppo Ecumenico di Lavoro su invito dei Vescovi Italiani e in continuità con l’incontro di Assisi del Settembre scorso al quale ha partecipato Papa Francesco. Hanno aderito a tale incontro i responsabili della Chiesa Avventista del 7° Giorno, della Chiesa Cattolica, della Chiesa Evangelica Battista, della Chiesa Greco Ortodossa, della Chiesa Copta (Associazione Immigrati Corno d’Africa), della Comunità Musulmana di Cagliari, degli Ebrei, dei Vaisnava (Hare Krishna), dei Buddhisti (Soka Gakai)

Incontro Interreligioso

I convenuti sono stati accolti in uno spazio all’aperto del Lazzaretto di Cagliari, al centro del quale sono stati disposti alcuni elementi simbolici: un pozzo, per rappresentare l’acqua viva, fonte di vita, di cui ognuno di noi ha bisogno; un mazzo di fiori, in ricordo dei migranti, vittime in mare; cinque torce per ognuno dei Continenti del mondo, dove sono ancora in atto violente guerre. L’incontro interreligioso ha avuto inizio con una premessa, tesa a spiegare l’importanza della preghiera costante per la pace, affinché Dio illumini il mondo e lo protegga. Infatti, chi invoca il Nome di Dio per giustificare il terrorismo, la violenza e la guerra, non cammina nella Sua strada e muove guerra alla stessa Religione.

Incontro Interreligioso

E’ poi intervenuto il Pastore della Chiesa Avventista del 7° Giorno, Gianfranco Irrera, che ha esordito citando una frase dell’obiettore di coscienza Albert Long: “Non toccherò mai un’arma. Ho imparato da Cristo, ad amare i miei simili, non posso né uccidere né imparare ad uccidere”, ed ha proseguito con una invocazione al Signore, affinché ci aiuti a comprendere in modo giusto le realtà che ci circondano e ci ispiri intenzioni di pace e di amore reciproco. E’ stato molto significativo anche l’intervento effettuato da un rappresentante della Chiesa Cattolica, il quale ha affermato che le parole di Gesù sulla croce “Ho sete” ci interpellano, domandano accoglienza nei nostri cuori e attendono una risposta adeguata nella nostra vita. Nell’espressione di GesùHo setesentiamo la voce dei sofferenti, dei bambini, dei poveri e di tutti coloro che chiedono pace. Tutti costoro sono fratelli e sorelle del Crocifisso, sono “i piccoli” del Suo Regno, sono le membra ferite e riarse della Sua carne. Non possiamo rimanere indifferenti perché il mondo ha un’ardente sete di pace. Non abbiamo armi ma la grazia della forza mite e umile della preghiera. Successivamente è intervenuto l’Arcivescovo di Cagliari Mons. Arrigo Miglio, con l’invito ad essere imitatori di Papa Francesco, facendoci collaboratori per l’unità con le altre realtà e divenendo costruttori di pace e riconciliazione con tutti.

Incontro Interreligioso

Dopo aver innalzato al Signore la preghiera del Padre Nostro, è intervenuta la rappresentante della Chiesa Copta, la quale ha rivolto ai presenti interessanti spunti di riflessione: Prima di essere Cristiani, Ebrei o Musulmani, sei una persona come me, sei mio fratello, sei mia sorella. Spesso osiamo lamentarci perché notiamo che la nostra terra è alquanto ferita e attribuiamo questo al fatto che Dio non punisca i malvagi. Ma, in realtà, siamo stati noi ad esserci allontanati da Lui e, di conseguenza, non amiamo i nostri fratelli. La pace è amore… è perciò necessario trovare in noi stessi la pace per poterla donare agli altri. Sono stati molto interessanti anche i contributi sulla pace degli esponenti delle altre Religioni, tra cui la recita del Salmo 113 in lingua aramaica da parte del Rabbino Ebraico.

E’ stata poi data lettura di una parte dell’Appello di Papa Francesco per la Pace 2016: “Si apra finalmente un nuovo tempo, in cui il mondo globalizzato diventi una famiglia di popoli. Si attui la responsabilità di costruire una pace vera, che sia attenta ai bisogni autentici delle persone e dei popoli, che prevenga i conflitti con la collaborazione, che vinca gli odi e superi le barriere con l’incontro e il dialogo.

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Nulla è perso, praticando effettivamente il dialogo. Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace; da Assisi rinnoviamo con convinzione il nostro impegno ad esserlo, con l’aiuto di Dio, insieme a tutti gli uomini e donne di buona volontà”.

Durante l’esecuzione di un canto i rappresentanti delle varie Comunità si sono poi accostati al “pozzo” per versare dell’acqua da bere l’uno per l’altro, in segno di reciproca accoglienza e di servizio vicendevole e, successivamente, ci si è recati insieme verso il mare per rendere omaggio, attraverso un mazzo di fiori gettato tra le onde, alle “vittime” che hanno perso la vita nei diversi viaggi della speranza. Ci si è salutati con un caloroso “arrivederci”, con la fiducia di poterci incontrare di nuovo per altre iniziative di preghiera.

L'Incontro di Preghiera Settimanale

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