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Gesù Cristo è lo stesso ieri oggi e sempre

XIV Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity

Assisi, 28-31 Ottobre 2010

La nostra Comunità, membro della Catholic Fraternity, ha partecipato alla XIV Conferenza Internazionale della Catholic Fraternity. Il Convegno ha avuto inizio con il saluto del Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, il quale ha accolto con grande entusiasmo i partecipanti al Convegno, congratulandosi per il cammino della Fraternity e per il suo contributo affinché tanti Vescovi potessero incontrarsi per approfondire temi molto interessanti. Significativo è stato il saluto del neo-eletto Presidente Matteo Calisi che, nel ringraziare quanti lo hanno riconfermato nel suo incarico, ha voluto ricordare che si stava celebrando il ventennio della Fondazione della Catholic Fraternity. Egli ha evidenziato che l'aver avuto la nuova Sede presso il Palazzo San Calisto in Vaticano rappresenta una grande benedizione e consente di stare accanto al Pontificio Consiglio dei Laici della Santa Sede, insieme all'altro Organismo del Rinnovamento Carismatico Cattolico, l'ICCRS. Proseguendo, Matteo Calisi ha comunicato all'assemblea che quasi un’ottantina di Vescovi si sono incontrati nei giorni precedenti per conoscere meglio l’azione fantastica dello Spirito Santo su milioni e milioni di uomini: il Rinnovamento Carismatico che si è diffuso in diverse parti del mondo!

Matteo Calisi

I Vescovi hanno voluto approfondire il tema del Battesimo nello Spirito Santo, non come un nuovo Sacramento ma una riscoperta. Tutte le varie espressioni del Rinnovamento sono, infatti, accomunate dall’esperienza dell'effusione nello Spirito Santo, sotto lo sguardo della Chiesa. La Catholic Fraternity, che riunisce diverse Comunità di Alleanza e di vita, è guardata con speranza e stima dal Santo Padre, il quale ne riconosce la preziosa utilità per il bene della Chiesa. Matteo, nel ricordare il fondatore nonché primo Presidente, l'Australiano Brian Smith, ha proseguito col dire che Dio vuole servirsi di noi tramite le Comunità della Fraternity. Il Rinnovamento Carismatico proclama pubblicamente che Dio è vivo e rinnova la vita dei credenti. E' Dio che vuole fare esperienza di noi e con noi per renderci tempio vivo della Sua presenza. Il Rinnovamento Carismatico non ha inventato nulla di nuovo, ma ha riempito di significato le forme della Chiesa. Dio non ha bisogno di facciate e di Cattedrali: ciò che conta non è l'aspetto esteriore, ma quello interiore. Perciò dobbiamo desiderare sempre l'irruzione dello Spirito Santo nella nostra vita e in quella della Chiesa, che è minacciata dalla secolarizzazione. In un contesto sociale come il nostro, caratterizzato da un'inflazione di linguaggi, la gente non vuole più ascoltare le solite prediche, ecco perché lo Spirito Santo invia noi come Suoi autentici profeti e testimoni che proclamino con audacia ed efficacia la Parola di Dio. Le Comunità divise sono il frutto di un atto diabolico e costituiscono un attacco all’unità della Chiesa, ecco perché nell’evangelizzazione non possiamo agire da soli, ma occorre unire le forze: senza comunione non ci sarà missione. Michelle Moran, attuale Presidente dell'ICCRS, ha continuato col dire che l'ICCRS e la Catholic Fraternity condividono un rapporto di stretta comunione chiesto dal Pontificio Consiglio dei Laici. Il Santo Padre Giovanni Paolo II manifestò grande fiducia nei confronti dell'ICCRS, incoraggiandolo a proseguire nel suo servizio di collegamento con le diverse realtà Carismatiche sparse nel mondo.

Michelle Moran

Michelle, dopo aver ribadito quanto già sottolineato da Matteo Calisi sull’importanza della presenza della Catholic Fraternity nel Palazzo di San Calisto, ai fini di una proficua sinergia a favore della Chiesa e del Rinnovamento Carismatico, ha così proseguito: il Rinnovamento Carismatico non è un Movimento sorto attraverso fondatori umani, tuttavia sono oltre 120 milioni i cattolici nel mondo che hanno sperimentato la grazia dello Spirito Santo. Tutti siamo concordi che nel 1998, anno dello Spirito Santo, il Signore ha preso l'iniziativa della comunione tra i Movimenti, ricordate nella Piazza San Pietro quando Giovanni Paolo II ci ha radunati per rafforzare la nostra missione sotto l'azione dello Spirito Santo? In quell’occasione ci ha definiti Una nuova Primavera nella Chiesa. E' intervenuto l'Arcivescovo Mons. Taveira, Consigliere Spirituale della Catholic Fraternity, il quale ci ha riferito la stima che il Santo Padre nutre nei confronti della Fraternity e l’auspicio che le nostre Comunità, attraverso i loro carismi, possano tener viva la Chiesa divulgando un vero ardore di santità.

S.E. Mons. Taveira

Di fronte a tali aspettative, il salvaguardare l'identità cattolica è per noi motivo di grande responsabilità. Atteso è stato l'intervento del Cardinal Stanislaw Rilko, Presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il quale ci ha comunicato: Il Santo Padre vi saluta e vi porge la solenne Benedizione. La Vostra presenza è molto significativa e preziosa e, infatti, il Papa disse apertamente: Ho bisogno di voi, del vostro servizio e dello slancio missionario che portate nella Chiesa. La Catholic Fraternity, promotrice di questa iniziativa mondiale, vive un anno speciale per il ventennio della sua Approvazione e del Riconoscimento definitivo dello Statuto. Il Cardinal Rilko ha così proseguito: Ringrazio tutti voi, provenienti da tutto il mondo, per quanto fate per la Chiesa. Giovanni Paolo II parlava dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità come segno di speranza, in quanto esse hanno la capacità di suscitare nelle persone uno spirito e, addirittura, una fantasia missionaria. Queste nuove realtà, pur essendo a prevalenza laicale, sono vere scuole di comunione ecclesiale per i vari stati di vita, dove anche diversi Sacerdoti e Religiosi trovano la loro chiamata o riscoprono la propria vocazione.

Cardinale Stanislaw Rilko

Si tratta di un percorso educativo, pedagogico, fatto insieme, nel quale ci si sente tutti coinvolti e dove l’affinità spirituale dei carismi sorgivi facilita la vocazione e suscita un’appartenenza spirituale totale, in qualunque stato di vita ci si trovi. I laici hanno l’opportunità di imparare dai Sacerdoti, loro amici in Cristo, nuovi metodi di evangelizzazione e i Sacerdoti, da parte loro, possono trovare un valido supporto nei laici. Poiché la fede è sempre messa a dura prova, occorre una solida formazione cristiana e molto si ottiene nelle Comunità e Movimenti Ecclesiali; essi, con i loro carismi, sono la risposta dello Spirito Santo alle sfide della società. Essere discepoli di Cristo è un'avventura per la quale vale la pena giocarsi la vita. L’appartenenza ai Movimenti preserva da una tendenza egoistica di ripiego su se stessi, aiuta a superare la timidezza e la paura di non valere. Ringraziamo quei Movimenti e Comunità che suscitano tante vocazioni, favoriscono l'incontro personale con Cristo e alimentano l'amore per il Papa e per la Chiesa. A tal proposito, Benedetto XVI ha affermato: Il Cristianesimo è stanco e le Comunità aiutano a trovare il mordente profetico e lo slancio missionario: questa è la grande novità generata dallo Spirito Santo. E’ intervenuto un altro personaggio di spicco alla Conferenza della Catholic Fraternity: il Cardinal Joseph Cordes, che ha voluto ricordare quanta fiducia riponesse il Card. Suenens nel Rinnovamento Carismatico. Il Cardinale Cordes, dopo averci confidato di aver imparato molto dal Card. Suenens, ha proseguito dicendo: Girai per il mondo e conobbi sempre meglio le realtà dei Movimenti. Rimasi però particolarmente incantato dalla forma di preghiera del Rinnovamento Carismatico, in quanto questa chiamata cristiana era piena di gioia e di fede. Compresi che in questo contesto non ci si basava solo sui concetti dottrinali, ma su una fede concreta.

Sua Eminenza Cardinal Rilko, durante la Celebrazione Eucaristica da lui presieduta, prendendo spunto dalla Liturgia della Parola, ha ribadito che noi siamo concittadini dei santi, familiari di Dio. l nostro fondamento è Cristo: Egli è il centro della vita del cristiano. In Lui, dice San Paolo, la Chiesa è edificata per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito: tempio santo del Signore; abitazione di Dio per mezzo dello Spirito Santo.

Vescovi

Siamo chiamati ad aprire a Cristo tutte le porte del nostro essere, anche quelle che non si aprono davanti agli altri. Come abbiamo ascoltato nel Vangelo, tutta la folla cercava di toccare Gesù perché usciva da Lui una forza. Quante e quali sono le nostre maniere di toccare Cristo? Dobbiamo lasciarsi toccare da Lui, perché è quando Lui ci tocca che avviene il cambiamento e, davanti ai nostri occhi, si apre un mondo nuovo. La folla era affamata della Parola e bisognosa di guarire. Annunciare la Parola che risana: questa era la missione degli apostoli. Oggi, nella nostra vecchia e malata Europa, ci sono ambienti dove occorre predicare il Vangelo per la prima volta! In questo ambito si può collocare la missione delle Nuove Comunità, come aveva intravisto Giovanni Paolo II. Non sono frutto di progetti umani, ma sono le permanenti irruzioni dello Spirito nella vita della Chiesa. Le Nuove Comunità e Movimenti sono luoghi dove si può toccare la presenza di Dio, laboratori della fede, spazi dove le persone sono generate ad una fede viva. La scoperta della bellezza di essere discepoli di Cristo.

Vescovi

Il Santo Padre Benedetto XVI ha sollecitato i Pastori ad andare incontro amorevolmente ai nuovi Movimenti e ad accoglierli. Qui ad Assisi il discorso sui Movimenti si fa più significativo che altrove, perché il Francescanesimo è stato la Primavera della Chiesa. Solo lo Spirito Santo e Cristo ci permettono di comprendere la funzione delle Nuove Comunità nella Chiesa, così come era successo per Francesco.

E' poi seguita una sessione dedicata alle testimonianze di tante Comunità della Fraternity, molte delle quali affrontano notevoli difficoltà nel testimoniare la propria fede a causa dell’ambiente avverso e ostile. Molto toccante ed apprezzata è stata la testimonianza di Giuliano Monaco, Responsabile della nostra Comunità, che ha presentato ai convenuti la figura della Serva di Dio Simona Tronci e, rivolgendosi ai presenti, ha posto in rilievo alcune virtù della giovane ragazza: Ritengo che ogni sua virtù era poggiata sulla roccia della Fede! Sia per le minime cose che per quelle davvero grandi! Era innamorata di Gesù, innamorata del suo Creatore – Padre dei Cieli.

Giuliano Monaco

Amando Gesù giorno e notte le riusciva bene di amare il suo prossimo; tutta la sua breve vita era dedicata ad amare i più bisognosi. Cosicché praticò la carità verso i poveri; coglieva l'occasione del nutrirli o del vestirli per motivare il suo gesto, affermando che la fede e la preghiera dovevano essere seguite dai fatti, dalle azioni concrete. Così iniziava ad evangelizzare quanti aiutava. Certamente le opere non bastavano e, perciò era una giovane di assidua preghiera, di meditazione della Parola. Si nutriva della Parola di Dio, viveva la Liturgia e si accostava regolarmente ai Sacramenti.

Una ragazza speciale che, anche con il suo dolce sorriso, sapeva essere decisa e giusta. In diversi ambienti insegnava a non offendere il Signore e invitava alla riparazione di tali peccati; poiché aspirava ad essere giusta, viveva nella verità, allontanando dal suo stile di vita ogni forma di ipocrisia e cercando di essere onesta verso tutti. Dimostrò obbedienza verso i suoi superiori, gratitudine per quanto le veniva insegnato e per le correzioni ricevute. Nel suo modo di relazionarsi fu molto prudente, nei consigli o esortazioni che dava, e in ogni circostanza difficile della vita. Simona nel suo slancio apostolico non eccedeva oltre le sue forze fisiche, infatti dimostrava un attento senso della moderazione e dell'equilibrio, sia nelle modalità della preghiera e della contemplazione, sia nel digiuno... tutto era in lei molto equilibrato… Oggi vogliamo credere che Simona sia per noi tutti un esempio da seguire e lei ci indicherà come arrivare al Regno dei Cieli.

Di seguito, si è svolta una sessione Ecumenica, dedicata alle testimonianze di esponenti di varie Confessioni Cristiane, e un’altra riservata ad alcuni Rappresentanti dei Movimenti Ecclesiali. E' intervenuto, a nome della Comunità di Sant'Egidio, Adriano Roccucci, il quale ha manifestato la gioia nel proseguire l'amicizia con la Catholic Fraternity. La comunione e l'amicizia aprono all'altro e, necessariamente, all'universalità: avvicinarsi a Cristo significa incontrare i fratelli. Purtroppo il mondo odierno è molto cambiato: c'è una vera e propria dittatura del materialismo e ci troviamo tutti dentro una grande sfida competitiva, dove non c'è spazio per la gratuità e la generosità. Oggi, se vogliamo uscire da questa morsa che ci stritola, dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito Santo.

Michelle Moran, Maria Voce ed Andrea Roccucci

L'uomo e la donna del nostro tempo necessitano di una bussola spirituale; nella nostra Europa c'è bisogno di santità, di comunione e della missione dei nostri Movimenti. I problemi sono principalmente due: il primo consiste nella dispersione e divisione, il secondo è rappresentato dalla ghettizzazione del diverso. Allora come uscirne? Nel cercare una risposta, Roccucci ha concluso citando la nota frase di Giovanni Paolo II: Dunc in alto! (prendiamo il largo!). Inoltre, è stata data la parola a Maria Voce, nuovo Presidente del Movimento dei Focolari, la quale ha affermato: Da anni siamo legati, come Focolari, alla Catholic Fraternity. Sin dal 1998 fu proprio Chiara Lubich a dedicarsi alla realizzazione della Comunione e Missione con gli altri Movimenti: vi concentrò tutte le sue energie ed aspettative. Ma la scintilla ebbe realmente inizio nella Piazza San Pietro, quando Giovanni Paolo II fece questa preghiera: Vieni, Spirito Santo, Spirito di Comunione e Redenzione. Questa era la grande sfida che Giovanni Paolo II ci poneva davanti, indicandoci chiaramente la via da seguire in questo 3° Millennio: vivere con intensità crescente per l'unità, al fine di fronteggiare le sfide attuali attraverso il superamento delle divisioni. Chiara, già quando leggeva il Testamento di Gesù con le sue amiche, comprese che l’amore scambievole era la via privilegiata che porta all’unità. Oggi, a nome mio e dei Focolari, intendo rinnovare il patto dell'unità con tutti voi, amici della Catholic Fraternity. Il nostro compito primario, per l’edificazione della Chiesa, continua ad essere quello di amare, condividere le gioie e i dolori dei fratelli, intuire i bisogni e le loro necessità; si tratta di quell’amore per Gesù Abbandonato che ci permette di diventare dono l'uno per l'altro. Abbiamo trascorso delle giornate indimenticabili, durante le quali lo Spirito Santo ha potuto scolpire nei nostri cuori l'impegno per la perseveranza nella fede, per l'audacia nella speranza e per la fedeltà a Cristo, lo stesso ieri, oggi e sempre, come ci ha indicato il tema di questa Conferenza.



La Segreteria di Stato della Santa Sede ha inviato al Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, Card. Stanislaw Rylko, il paterno saluto del Santo Padre Benedetto XVI alle Comunità aderenti alla Catholic Fraternity, in occasione della XIV Conferenza Internazionale, tenutasi in Assisi.

 Leggi il saluto del Santo Padre...



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