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Ricordo di Padre Francesco Belluzzo S.D.V.

Sacerdos ab æterno

Il 1º Agosto scorso è deceduto il caro amico e fratello Sacerdote Padre Francesco Belluzzo, Vocazionista. Ha consumato tutta la sua vita senza risparmio, anche quando il suo cuore reclamava i suoi diritti e, improvvisamente, ha lasciato questa terra per ritornare al Padre.

Padre Francesco Belluzzo

Padre Francesco Belluzzo è stato Parroco in diverse Diocesi. Si è sempre dedicato all'Evangelizzazione, soprattutto in occasione di ritiri spirituali a Religiosi e Religiose e ai giovani, ai quali sapeva trasmettere la gioia di aver incontrato Gesù. E' stato Membro del Comitato Nazionale della Comunità Servi di Cristo Vivo e Responsabile della Pastorale Giovanile a livello Nazionale. Si è prodigato instancabilmente anche nella Parrocchia dei Sacri Cuori di Napoli dove, ultimamente, ha svolto il suo Ministero Sacerdotale, sapendo contagiare ai suoi parrocchiani la gioia e lo slancio verso la santità.

Profondo conoscitore del Rinnovamento Carismatico, ha incoraggiato diverse espressioni a portare il vento di Pentecoste su quanti, nella Chiesa o al di fuori di essa, conducessero stancamente una vita mediocre e triste. Conobbe la nostra Comunità e, da subito, espresse stima e apprezzamento nei nostri confronti per l'operato nella nostra Diocesi e Regione. Sin dal 1986 furono tante le occasioni in cui la nostra Comunità ebbe la grazia e l'onore di poter gustare la sua genuina amicizia e di potersi nutrire dei suoi indimenticabili incoraggiamenti, sia in occasione di incontri nella Penisola che in Sardegna, in occasione di vari Convegni da noi promossi.

Padre Francesco è stato uno dei pochi e veri amici che ci sono stati vicini anche nei momenti di grande prova e sofferenza, condividendo con noi scelte anche molto importanti e dandoci preziosi consigli. Ci diceva: Il vostro mandato è fruttuoso, perché nonostante le dure prove, voi date la vita spirituale a tanti fratelli.

Sin dai nostri primi incontri è rimasto scolpito, in modo indelebile, il suo essere Sacerdote della gioia. Chi è la nostra gioia? ci chiedeva spesso Padre Francesco.

Padre Francesco Belluzzo

E' Gesù! Che cosa significa cercare le cose di lassù? Significa cercare Gesù! E proseguiva: Vedere il volto di Dio prima di lasciare questo mondo è possibile tramite la Sua Parola che si è fatta carne e non carta. La Parola ha assunto il volto di Gesù, nel quale contempliamo il volto del Padre. Cercare il volto del Signore Gesù significa contemplarlo per non far diventare il cristianesimo una dottrina, una morale, un'ideologia. Il cristianesimo è il volto di Dio ma è anche il nostro volto, perché essere cristiani significa essere Cristo; infatti, quando la gente ci guarda, deve vedere Cristo! Cercare le cose di lassù è anche fare la volontà di Dio e farla fino in fondo con gioia!

Lo scorso 22 Aprile, Padre Francesco era tra noi per meditare il tema Ad immagine del Santo... diventate santi (1Pietro 1,15) e vogliamo ricordare un passaggio del suo intervento: Se restassimo quelli che siamo rischieremmo non solo di non essere utili ai fratelli, disattendendo al mandato ricevuto dal Signore, ma di essere per loro motivo di danno spirituale. Dobbiamo percorrere il cammino che conduce alla santità - ha esortato Padre Francesco - e dobbiamo farlo con la gioia nel cuore, quella gioia che viene dalla speranza riposta nella Parola di Dio e che ci accompagna anche nelle tribolazioni.

Padre Francesco Belluzzo

Insieme al saluto e all'abbraccio di Padre Francesco, dopo qualche mese di lontananza, vibravano le sue parole: Fratello, stai diventando santo? Era questa la sua preoccupazione prioritaria per ognuno e, nel comunicarla, era capace di mettere in discussione le coscienze e generare un rinnovato e gioioso slancio verso la santità.

Interessanti furono le riflessioni che Padre Francesco Belluzzo rilasciò volentieri in occasione di una intervista della Radio Diocesana a proposito della nostra Comunità: Sono tantissimi i ricordi, anche molto belli. Soprattutto ricordo le prime volte che venivo quando tutti questi giovani, che adesso vedo cresciuti e ancora in cammino testimoni del Signore, donavano la loro vita al Signore! Il Signore mi ha donato oggi di parlare della perseveranza e già sotto i miei occhi vedo tutto questo. Il Signore è fedele, per questo continua a far maturare i frutti che ha seminato già da molto tempo.

Più volte, con la chitarra in mano, ha cantato ed ha invitato l'assemblea riunita in Convegno a cantare le lodi al Signore, lasciandosi trasportare, con docilità, dalle note delicate dello Spirito Santo.

Padre Francesco Belluzzo

E, al canto, sapeva intercalare preziosi insegnamenti che mettevano in rilievo l'importanza del ringraziamento e della lode: Non solo chi ha ricevuto un miracolo nel senso stretto del termine, ma tutti noi che, in forme diverse, siamo stati tante volte visitati da Dio e abbiamo sperimentato tangibilmente la Sua presenza e la Sua potenza, dobbiamo darGli lode e testimoniare la Sua Grazia! Un nuovo canto di lode si elevava, dopo le incoraggianti parole di Padre Francesco, con un nuovo impulso, una nuova spinta che faceva immergere ancora di più nella via del Vangelo e della Comunione.

Padre Francesco Belluzzo rimase presto affascinato dalla figura di Simona, tanto che traeva spunto dai suoi diari sia per la meditazione e preghiera personale, che per esortare e incoraggiare noi a percorrere le orme da lei lasciate. Ci ripeteva spesso che la nostra Comunità ha avuto il privilegio di avere una sorella che ha raggiunto il traguardo della santità non solo per se stessa, ma per la felicità di tutti noi, come un faro sempre acceso, capace di illuminare anche i sentieri più scoscesi del Vangelo, senza velarne la meta finale.

Padre Francesco Belluzzo

Siamo certi che la sua missione sulla terra, svolta nel Ministero Sacerdotale, avrà la sua degna ricompensa nella gioia dell'incontro con il Cristo Risorto, e che ora, in pienezza, potrà danzare e lodare alla presenza del suo amato Sposo, di cui era innamorato. Padre Francesco continuerà a camminare accanto a noi con una presenza viva che ci consentirà di attingere ancora dai suoi preziosi insegnamenti e di far tesoro della sua testimonianza di instancabile evangelizzatore!

Raffaello, dettaglio di angeli, 1513-1514, Gemäldegalerie, Dresden

Biografia

Padre Francesco Belluzzo è nato il 21 luglio 1949 ad Altissimo in provincia di Vicenza, da papà Luigi e da mamma Marcella. Piccolissimo si trasferì con la famiglia nel Lazio (Poggio Mirteto in Sabina) dove i suoi genitori facevano i contadini. Dopo pochi anni si trasferirono al Divino Amore perché il papà aveva trovato lavoro in un'azienda agricola.

Il proprietario, il Marchese del Gallo di Roccagiovine, aveva organizzato una piccola scuola elementare per i figli dei braccianti, e Francesco spiccava per la sua intelligenza tanto che le maestre, parlando con il marchese, dicevano che era un peccato farlo smettere di studiare! Allora il marchese propose ai genitori di mandarlo in collegio per permettergli di proseguire gli studi; così con l'aiuto del fratello del Marchese, Mons. Luigi del Gallo Roccagiovine, Francesco fu presentato al rettore dei Padri Vocazionisti di Roma che lo accolse amorevolmente all'età di undici anni.

Dopo due anni Francesco evidentemente per divina Volontà, rimase con i Vocazionisti, e nel 1963 entrò in seminario. Il 29 giugno del 1974 nel santuario del Divino Amore, Francesco fu ordinato sacerdote dall'Arcivescovo Ettore Cunial, e nel luogo della sua ordinazione, il giorno successivo, celebrò la sua prima messa.

Nell'agosto del 1975, nel paesino di Portella di Mare, una frazione di Misilmeri (Palermo) arrivò un giovane sacerdote di 26 anni che, con la sua chitarra e il suo carisma, richiamò alla fede molti figli dispersi. L'evangelizzazione di padre Francesco non si esauriva alla parrocchia, ma anche a molti paesi vicini, dove fondò gruppi carismatici. Fu una ventata di Spirito che investì tante e tante persone.

Nove anni dopo il suo superiore lo trasferì a Pianura (Napoli); poi a Varenna (Lecco); in seguito a Bovino (Foggia); come Rettore ad Anagni (Frosinone); e tre anni fa fu ritrasferito a Napoli nella Parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria da dove il Padre lo ha richiamato a sé la notte del 1º agosto 2007.